tuttologia in direzione contraria

Domande a Rabadan

Caro Rabadan, ora che hai pareggiato i conti alzando il prezzo del pedaggio su suolo mamuthonespubblico, sei contento? Ti è piaciuto il migliaio di aficionados che ha osservato il corteo? Ti è piaciuto il crollo del numero delle guggen sfilate sul viale? Ti ha soddisfatto lo schieramento del piccolo esercito di gendarmini privati? Era bello farti rappresentare in ogni andito dal presidente Caprara, uno che non si diverte nemmeno quando ride, eppure ride sempre? Ti è piaciuta la massa di costumi di pelo, informi, inzaccherati e tutti uguali? Ti è piaciuto tirare il collo a chi voleva divertirsi con poco? Ti piace la notizia che migliaia di bellinzonesi non ne hanno voluto sapere di te? Ti sono parse belle le strade del centro nebulizzate da comparse disorientate? Sei contento che per poco non c’è scappato il morto?  Era bello quel legaccio al polso che per cinque giorni i forzati dell’evento non hanno potuto togliere nemmeno ai funerali o ai matrimoni? Era bella quella sensazione comune di stare dentro a un recinto per pecore o a un lager? Non ti chiedi mai se tutto questo da felicità agli “utenti”, o ai “clienti”? Ti chiedi se ha senso andare avanti così, a pareggiare i conti come se fosse una vittoria?  Ti chiedi cosa sia davvero il Carnevale? Non pensi che così l’uccidi? Non ti si spegne mai l’avidità di frugare nelle tasche delle genti? Non sei stufo di controllare tutto e tutti?

Non ti pare sia giunta l’ora di dimetterti?

 

gene

 

Postilla

Festa di contestazione, di rottura, di rigenerazione sociale vissuta in un tempo ciclico di morte e di resurrezione, d’annientamento e di rinascita, il Carnevale esprime anche la voce dei gruppi sociali inferiori e l’opposizione della cultura popolare alle forme e alle immagini della cultura ufficiale.
(Piero Camporesi)


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