tuttologia in direzione contraria

L’ora di religione

Non so se ho inquadrato bene la situazione, diciamo così, emozionale. Semmai, servirà mario.jpganche aggiungere la questione dell’ora di religione, obbligatoria salvo dispensa, che nessuno richiedeva perché c’era il rischio di finire a un’ora supplementare di matematica. Il prete era anche un tipo niente male, antiautoritario e appassionato, ma sempre un prete. Non parlava di religione o fede, ma di senso della vita. A vederla oggi, quella didattica era destinata al chiaro fallimento che fu. Ma provate a pensarci adesso: il senso della vita! Cazzo. Non era troppo? Quando ce lo chiese la prima volta calò il solito silenzio, lo stesso che ci fece rimanere in posizione statuaria di fronte al professore di storia alla domanda “Che cosa mi sapete riassumere della lezione precedente?”, col risultato di far passare un’ora a guardare il soffitto (prof compreso) e a farci liberare dal gong di fine supplizio.

Il prete, dunque, chiese e noi zitti non per rivolta ma per impossibilità a rispondere. Qualcuno si azzardò a riassumere la propria felicità in un gol segnato al Rorè, facendo stramazzare tutti dalle risate (tranne il prete, che s’intristì per la prima di mille volte). Insomma, non sapevamo niente di noi, nemmeno di come eravamo fatti o come dovevamo essere. Non sapevamo nemmeno come volevamo essere! Cioè, al singolare: io non sapevo niente di me, figurarsi del senso della vita. Certo, volevo essere Morrison o Lennon, ma senza l’idea di come si potesse e nemmeno perché, dato che avevano già fatto tutto loro. Il prete non considerava Morrison o Lennon come esempi da seguire e non ne spiegò il motivo. Ma almeno non proponeva Dio, o Gesù o santi minori. Altri preferivano scoppiati alla Frank Zappa; una tipa, forse Belinda, addirittura si dichiarò di destra, orrore! A dire il vero, a me piaceva anche la linea d’attacco del Liverpool, Keegan – Heighway – Callaghan. Ma non lo dissi. Mi limitavo a disegnare azioni da gol mentre il prete cercava di argomentare in modo più completo il senso del senso della vita e la sua ricerca. Altra cosa che mi viene in mente adesso è che lui, il suo senso della vita mica lo spiegò. Ma forse era l’essere prete, o insegnante a ignari come noi.

estratto da Cicleur (Giorgio Genetelli, ANAedizioni, 2016)

 

gene

 

Postilla

La scuola pubblica è fondata sull’illuminismo, non sulla religione


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