tuttologia in direzione contraria

Coda di Lupo

Coda di Lupo era il nome di battaglia di un partigiano ligure che se fosse ancora vivo fabriziofarebbe settantasei anni oggi, ma purtroppo morì diciassette anni fa. Nato Pescatore, schivò la Storia di un impiegato, decidendo di Morire per delle idee. Sua madre, sorella di Bocca di rosa, gli insegnò il Valzer per un amore. La Buona Novella fu che io, Andrea, fossi difeso e ricordato. Con Coda di Lupo vissi un’Avventura a Durango, alloggiammo all’Hotel Supramonte dove Franziska ci trattò come re. “Il re fa rullare i tamburi”, disse con malinconico disprezzo.

Era anche un Amico fragile, e La guerra di Piero ne mostrò al mondo il vano coraggio. In tempi di pace, o di pensiero, La città vecchia era il nostro covo, in Via del Campo. Un giudice stabilì che dovevamo regolare la nostra posizione di abusivi, Coda di Lupo sperò che arrivasse Dolcenera a travolgere lui e il tribunale. Intanto, Maria nella bottega del falegname leggeva il Testamento di Tito e non era una Buona Novella. Don Raffaè, dal carcere, minacciava impunemente, mentre noi s’intonava La canzone dell’amore perduto solo per il gusto di essere anarchici.

A Rimini, d’estate, guardavamo verso il mare con Sally e un giorno Coda di Lupo le disse: “Verranno a chiederti del nostro amore”. Lei rispose con un sorriso e poche parole: “Amore che vieni, amore che vai”.

Al Canto del servo pastore, guadagnammo la Sardegna, con tutte le sue malìe, compreso il lucertolaio detto Zirichiltaggia, che a lui suonò stranissimo data l’assenza del bisogno di possesso.

Girammo ovunque, approdando anche al Fiume Sand Creek, dove mi disse: “Ho visto Nina volare”, e io pensai che fosse una Smisurata preghiera. La domenica delle salme, in strada si cantava la Canzone del maggio, mentre i bambini facevano il Girotondo e Le passanti sorridevano.

Una Canzone per l’estate, un Cantico dei drogati o una Ballata dell’impiccato. Sopra di noi passavano Le nuvole e dedicammo tutto quanto Non al denaro, non all’amore né al cielo.

Quando morì in Inverno, intonammo una Preghiera in gennaio. La collina accolse le sue spoglie, assieme a quelle del Suonatore Jones. Per molti la sua fu Una storia sbagliata, La cattiva strada, ma per noi che ne siamo ancora orfani lui sarà sempre Il bombarolo. Sempre con noi, Caro amore.

Khorakhané.

gene

Postilla

All’ombra dell’ultimo sole

s’era assopito il pescatore

e aveva un solco lungo il viso

come una specie di sorriso

Fabrizio De André


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