Non ci sono per caso giorni in cui non sai cosa dire perché ti sembra di aver già detto tutto,
o ti sembra che altri l’abbiano già fatto per te? Da Omero a Petrarca, guerra e amore sono riempiti e svuotati. Poi arrivano Cervantes e Dostoevskij a scuotere l’uomo, con follia e tormento. Giungono Pusterla e Martini, con la ticinesitudine eletta a universo. A me che sono un granello, oggi tutto questo opprime e il mio blog pare patetico nella sua quotidiana e minuscola epopea.
È difficile, quando mi paragono e soccombo.
In giorni così vado avanti senza vele nella bonaccia dell’ordinario e forse ha ragione il Baco nel dire che si è rotto le balle nel leggermi tutti i giorni, che così facendo svilisco il mio lavoro.
Ma forse no, forse ha torto.
Leggo i giornali e mi dico che loro fanno anche di peggio, rovistando notizie come ratti nel pattume, eppure escono ogni giorno con la sicumera di chi informa senza pensieri, credendo di fare un favore al mondo.
Anche oggi, in un giorno di quelli vuoti di idee, l’altruismo è necessario.
E se non torna niente indietro e si sta come fogli bianchi appesi all’albo, pazienza. verrà domani.
gene
Postilla
Ma procediamo con disordine. Il disordine dà qualche speranza. L’ordine nessuna. Niente è più ordinato del vuoto.
Marcello Marchesi
