tuttologia in direzione contraria

Johan Cruijff ci lascia, orfani. L’olandese ha cambiato il calcio, nel senso collettivo e cruijff 2individuale del termine, da giocatore, da allenatore, da dirigente e da libero pensatore. Ha saputo mettere insieme due cose all’apparenza inapplicabili e estreme: l’individualismo ribelle e la visione collettiva di tutto. Cruijff è arrivato alla luce del calcio alla fine degli anni Sessanta, quando questo gioco era una serie di sfide individuali sullo stesso campo, e se l’è portato sulle spalle per approdare alla totalità d’espressione di squadra. Ha cambiato tutto, vestendo le maglie dell’Ajax, dell’Olanda e del Barcellona. Queste squadre ancora oggi sono costruzioni con le fondamenta nell’insegnamento tecnico ed educativo del mitico numero 14, non derogano dalla loro ricerca di bellezza collettiva, sfoderando giocatori che da soli sono già l’immagine del talento e dell’educazione.

Cruijff è stato un tipo scomodissimo e magnifico, immarcabile da giocatore, visionario da allenatore e imprevedibile quando prendeva posizione, nel calcio, nella politica o promuovendo etica.

Fervente attivista per i diritti dei calciatori quando non aveva ancora vent’anni, repubblicano, antifranchista e catalano. Al Barcellona – la Catalogna è la sua terra da quarant’anni e dalla Catalogna è considerato un figlio prediletto – ha applicato la perfezione dell’anarchia, l’ordine assoluto al servizio di tutti e culla della bellezza. La Barcellona che ancora oggi omaggia il suo nome a ogni sonante vittoria vestita di colori impensabili per chiunque altro.

Perse il Mondiale del ’74 ma costruendo la leggenda di una squadra rivoluzionaria; nel ’78 non partecipò ai campionati del mondo, non certo per le minacce di morte – a occhio, quest’uomo ha avuto il coraggio di Achille e l’intelligenza di Ulisse – ma per non dare lustro all’orrendo regime di Videla che trucidava il popolo d’Argentina con il sostegno degli Stati Uniti. L’Olanda perse anche quella finale, ai supplementari. Con Cruijff in campo mai e poi mai gli arancioni sarebbero stati sconfitti, ma forse non sarebbero tornati a casa vivi.

Cruijff è nella triade dei migliori calciatori mai apparsi, con Maradona e Messi, tutti eroi del Camp Nou. Dovendone citare solo uno, il più grande è stato lui. Siamo con te amico, come sempre. Més d’un home. Adéu.

 

gene

 

Postilla

Perché non avresti potuto battere un club più ricco? Io non ho mai visto un mucchio di soldi segnare un gol

Johann Cruijff

 


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