tuttologia in direzione contraria

Chi sei tu?

Io sono io. Chi sei tu? Un censore, un moralista o un ilare, gaudente o ascetico? Tu chi sei, Catone-il-Censoreche mi dici cosa non devo fare io, che non vuoi che io faccia. Chi sei? Un morigerato, un inane o un fustigatore? Un equilibrato equilibrista?

Tu chi sei, che non svilisci la scrittura, intesa come tua, e indaghi la mia? Chi sei per dirmi quanto e come? Uno speziale con bilancia? Un idealista? Oppure un prosciugato? Dimmi chi sei.

Chi sei per opporti al tanto o al poco? Un argonauta o magari un procio? Aspetti Penelope o la lotteria? Chi sei tu che mi consigli, di dilatare, di pensare, di non dire troppo o troppo poco? Sei per caso un dottore, uno psicanalista o un sognatore? Che visioni hai, che turbe, quali medicine? Non so chi sei, dimmelo.

Chi sei tu, che un giornale al giorno sì, una storia no, un pensiero sì, una frase no. Che luoghi comuni vuoi che non frequenti? L’amore? La morte? Il tempo? La bronchite? La felicità?

Chi sei tu? Un sofista forse? Oppure uno studioso? O monaco, abate, sacrista, diacono, chierico, pellegrino. Chi sei tu, che mi dici cosa devo fare io. Un lavoro? Una normalità? Una convenzione? Una famiglia? Un ossequio?

Sei volontario, integralista o confratello? Non so chi sei. Io sono io, ma tu chi sei? Uomo o donna? Santo o demone? Sei lettore o analfabeta? Perché dici mille foto sì, mille parole no? Perché Pietro sì, Paolo no? Chi sei, cosa ami? Una notizia sì, una poesia no.

Dimmi chi sei tu, che fustighi qua e tolleri là. Un farneticante forse? Un potatore? Iperbolico, retorico, metaforico, circumnavigante e verticale? Chi sei tu, che la tua volontà sì, la mia meno. Sei luce? Buio? Grigiore? Quale grammatica desideri, quale predicato? Pretendi aggettivi o avverbi? O scansi?

Chi sei tu? Tu che non so se confermi o dinieghi. Intanto che pensi alla risposta, io vado avanti, se non ti offendi. Io sono io.

 

gene

 

Postilla

Non si critica un uovo perché non è un pollo.
Lin-Chi


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