tuttologia in direzione contraria

E invece il nonno Delfino è un mite, invece che la nonna s’intende, che lei comanda a bacchetta tutti quanti e stravede solo per me, come già detto l’altra volta.

Il nonno la accondiscende, le prepara la legna, le porta la spesa, le chiede se ha tutto e alla brusca risposta (“Van, van e fat più vidéi”) saluta gentilmente e va in Guèr con le sue pecore.

Ormai la nonna non lo segue più sulle sue malferme gambe e guardando gli occhi azzurri e dolci del nonno si capisce che è una grande pena non averla con sé sempre, a rompergli le balle.

Il nonno è il solo che mi dice ménge, mangia, non come ordine alla mia riluttanza ma come invito alla mensa dei poveri.

Allora, le sue patate e il suo formaggio sono una delizia e mentre le pecore stanno nel pascolo a pensare alle loro faccende beviamo anche un bicchiere, in muto accordo.

Io lo so, dal suo gesto di riporre il fiasco ai piedi del tavolo, che vorrebbe tornare giovane per sposare la nonna di nuovo.

 

gene

 

PostillaFAGIOLI

Fu antica miseria o un torto subito


Lascia un commento