Maledizione! Quel nome! E neanche mi spiegarono, i miei, del perché di Elena. Suonava bene, dissero. Argomento che valeva come averlo pescato su Stop, quel settimanale in bianco e nero. La Elena che ebbi in mente io, dai sette anni in su, era quella che romanticamente s’innamorava di un viandante e con lui cambiava mondo, fino alla rovina di tutti. Come fare per reggere l’eroismo? Affidarsi a Claudia, che era il mio secondo nome e che zoppicava di suo? Giammai!
Quando s’affacciò il primo amore, attorno ai sedici, lo seguii passiva come un girasole. Si affastellarono altre delusioni, fino a quando, in uno dei tanti momenti di vuoto del cuore quando ghiaccia per convenzione, decisi di partire. Avrei ribaltato la Elena omerica, agendo.
D’improvviso, nelle vesti di cacciatrice e non di preda, s’impigliarono prìncipi di ogni sorta, avventurieri stanchi d’amore prezzolato, preti tremolanti, avvocati fuorilegge. Tutti pronti ad abbandonare il porto per seguire me. Ma io restavo sola, nella mia aura e nella mia consolazione notturna.
Sposai un conte, dopo anni errabondi. Non certo per amore. Lui vecchio e con la trapunta, io nel pieno del florilegio, bastante a me stessa nel corpo e nella mente. In totale controllo della vita. Ibernata.
Venne nella nostra casa un giardiniere, forse cinquantenne. Dalle sue mani fiorivano dalie nella neve; ogni filo d’erba annunciava la ragione; i suoi passi dalla serra alla soglia un tumulto. Signora, mi diceva sommesso. Vuole le rose in questo angolo? Come facciamo coi fiori di campo? Grazie, non ho sete. Molto gentile, non mangio mai di giorno. Lo sentivo cantare nella sua lingua, smetteva al primo fruscìo, come i grilli.
Se ne andò senza di me, senza Elena, un mattino che a me pareva giusto e a lui sbagliato. Rinunciai, ibernata di nuovo, fino a stamattina. Guardatevi bene dal farmi una lapide con quel nome maledetto. E non risvegliatemi se non con un bacio.
gene
Postilla
Secondo l’Iliade, la guerra ebbe inizio a causa del rapimento di Elena, regina di Lacedemone (la futura Sparta), ritenuta la donna più bella del mondo, per mano di Paride, figlio di Priamo re di Troia. Menelao, marito di Elena, e il fratello Agamennone radunarono un esercito, formato dai maggiori comandanti dei regni greci e dai loro sudditi, muovendo guerra contro Troia.
(fonte: Wikipedia)
