tuttologia in direzione contraria

Tema – Descrivi il tuo giardino

Ocio. Sul cavalletto abbiamo lasciato il legno spellato di arbro, castagno sì, ma non è per bruciarlo, è per la vigna, e speriamo che nessuno vada lì a tagliarlo su pensando di far bene, bene un bel niente che se li becca il mio Nono poi vediamo che predica, cioè, sentiamo che predica che parte. Sotto le lamiere, non si vede, ma c’è una trapunta un po’ desfata, e alcuni bastoni ma non posso dire a cosa servono perché è un segreto.
Le cassette delle pome, dove prima c’erano le mele, intendo, che le abbiamo mangiate sennò c’erano ancora, ecco nelle cassette delle pome ora va bene che ci sono i legni corti per la stufa, corti abbastanza e non lunghi o appena meno.
Abbiamo usato quella resega che sta su appesa e io non è che ci arrivo, l’ha messa lì il mio Nono per paura che mi faccio del male, io o il Dani o il Uoter, che il Uoter è proprio piccolissimo, ma se la resega cade sulla sua testa lo taglia belle che in due e dopo aiut, non so poi. I bacchetti di niscioro che, non per dire, cadono sempre come i stecchetti del micado, appunto, sono per le mele e i pesei.
Non si vede bene, ma dentro c’è un sciucco per spaccare i legni con l’ascia, che una volta è caduto mentre avevo la mano nella ressegatura e mi ha schiacciato un pollice e sono corso fino a casa dal male che mi faceva, che mi ha fatto, e poi l’unghia era nera e poi ancora è saltata via e era strano quel ditone senza unghia tutto a sangue, ma poi sono be’ guarito e l’unghia è tornata su.
La catena inruggiurente che pende da sopra mi pare, credo, che sia per tenere dritto appeso il porscello morto da tagliare giù, anche se è un qualche anno che non capita. Un istante prima dell’ombria, si vede, un raggino di sole infila amò la fessura a sud e brilla dodici, forse quindici pezzi della catasta, credo sarescie. Lo so che domani il mio Nono non c’è più, sarà morto, ma non penso che lo appendono alla catena.

gene


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