tuttologia in direzione contraria

Due spettri

Giunsero infine due spettri inaspettati

travestiti da viandanti ilari e inutili,

come il fondo di una strada cieca

uguale a quella dove stavi a ciarlare

con la vicina di casa, in questo giorno semplice

Eppure credevi di averli scacciati per sempre

tra piastrelle e flaconcini allineati e bianchi

su mensole dove un tempo attendevano

quieti il sale e il pepe per il pranzo di domenica,

e ora invece s’imperava la follia occultata

Una casa è una casa e lì attendevi pace

e qualche sogno da realizzare senza sfregi

Mai avresti pensato, tra fantasia floscia

e vivida realtà, che appena spiovuto

saresti stato ancora invaso dal rancore antico,

quello dell’inimicizia che d’improvviso

aveva scosso i tuoi passi di ritorno, tempo prima

Gli spettri erano lì, magnificando finestre e giardino

e non hai fatto altro che acquietare il bollore

della rabbia per la beffa che sottilmente

ti grattava il fegato, neanche fosse grappa

Ti sei detto: brucio tutto con stecchi di frassino

e forse gli spettri spaventeranno altrove,

gridando su altre strade il loro desiderio

di appostarsi ferali a guardare la tua vita

Andate via! Non tornate! Non vi voglio!

gene


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