tuttologia in direzione contraria

Festival del cinema di montagna

Anche il nostro gatto è illuminato dal sole d’agosto, che si adombra solo per qualche nuvola bianchissima che ruzzola dalle sue parti mentre spiana verso il Poncione di Piotta. La giornata è stata bellissima per il mio Pa’, che ha scavato nella terra tra due betulle per cercare l’acqua di sorgente. Siamo in vacanza, come tutti quelli che lavorano. A dire il vero, io sono in vacanza da giugno perché vado ancora a scuola e per ora il Pa’ è un eroe. Anche se mi diverto meno di lui a scartavetrarmi mani e ginocchia tra sassi e spine. Ma lo capisco, certo, dicono che già a sette anni la capacità di empatia si manifesta, e io ne ho quattordici, dunque sarei a posto. A parte lo sgravattare insozzati, per il resto sono d’accordo con il Pa’: Claro è mal abitato e i socialisti sono ganassa.
E siamo lì, in quel momento tra il blu di prima e il rosso che verrà, che aspettiamo di cenare e non c’è fretta, che la Mama ci vuole sereni altrimenti è diocristo. Ci sono momenti meritati, il Pa’ mi dice grazie e bravo per l’aiuto, e io dimentico fango e sabbia e mi sento Ramsete.
– Doman ag guà librèe dala tere e smensèe col cimenn – dice sulle ali dell’entusiasmo, e io già innesto la retromarcia dalle piramidi. Non è mai finita, con lui, in vacanza.
– Non l’ascolti la radio? – chiedo, nella speranza di troncare il programma cementifero di domani.
Si alza di scatto come quando qualcosa prende fuoco e va dentro, armeggia, torna fuori. La radio è sempre bella quadrata e plasticheggiante, ma ha la manopola del volume di legno, fatta da lui perché l’originale era saltato via un giorno che mi era scappata di mano mentre volevo darci su per sentire Serafino. Un cinema, dove non ha riso nessuno.
La Mama dice che mancano dieci minuti e allora lui pizza l’apparecchio. E parte la sigla di Radio Monteceneri, altro che notiziario. Così forte che si sbalza anche il gatto: Il Festival del Cinema di Locarno.
Il Pa’ ci dà indietro alla manopola, che non si stacca per miracolo, e guardando altissimo oltre il profilo delle vette a sud dice convinto: – Nei a cheghèe.
Sono d’accordo.

gene


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