tuttologia in direzione contraria

La mia Patria che non c’è

La mia Patria non la trovo più. Ci sarebbe, ma a ogni passo varco un confine, ogni zolla è trafitta da una bandierina che segnala “Tu sei mia”. La mia Patria è smembrata.
Sminuzzata, la mia Patria è percorsa da milioni di cicatrici, tanti sono gli uomini e le donne che la abitano e che la posseggono, o che ne vogliono un brandello. Non si parlano tra loro, tra sospetto e avidità, in bilico sulla zolla, allo sventolare della bandierina come conforto, come potere.
La frontiera da scoprire non si vede, l’orizzonte è ridotto alla difesa di centimetri quadrati, l’acqua paga dazio goccia a goccia, l’aria è in scatola, i pensieri chiusi.
Forse tutti assieme, con i poveri e i malati, andrebbe meglio e la mia Patria tornerebbe tutta intera, senza bandierine, senza sospetto, senza avarizia.
Oggi la tengo nel cuore, che non ha confini, e a occhi chiusi non ascolto alcuna ode.

gene


Lascia un commento