tuttologia in direzione contraria

Malridotto, ma bon

Stavo curando le uova col pane e nel mentre andava Bob Dylan. E mi sono detto che, okay, forse potrei fare qualcosa di più. No, non metterci formaggio, ma seguire un pensiero. Intanto che il burro abbiondisce quel che resta della mollica, lui, cioè Dylan, mi sentenzia che i tempi sono cambiati. E perplesso mi dico che così non va, che troppe mezze tacche inzaccherano la mia vita, i pareggi di bilancio, i premi delle casse, gli abbassamenti delle aliquote. Porca troia! Pareggi che sono la resa prona alla sconfitta, premi che sono veleni, abbassamenti a novanta. Ha ragione Dylan, porca puttana, ci fottono. Solo che a lui mica lo fottono, sta in barricata a lanciare molotov incendiate a parole, anche se ha novant’anni. Io che faccio? L’ovetto col pane, e allora ci aggiungo formaggio grattato come se fosse antani. Cazzo! Che poi, va bene, l’uovo è della gallina della sciora che sta su lì in cima, il pane è del Poncini, e il formaggio che ho messo in un accesso di sovversione è di Vacarisc. Sono a posto? No! Il sale è dell’Himalaya, preso alla Migros e crederci è un gioco da ragazzi, tanto sono così scemo da non capire che la confezione è un macinino industriale di merda, usa e getta, per non dire del sale. Io non so, ma come ho fatto a ridurmi così? Alla fine ho mangiato e bon.

gene


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