tuttologia in direzione contraria

Allegria di naufragati

Ungaretti scuserà, ma non si può fare finta per sempre e pensare di essere nel giusto, a dispetto di sé stessi. Quel romanzo non era riuscito, gli editori me l’avevano spiegato e io ero stato d’accordo. Così. D’improvviso.
D’improvviso, le fugaci e inascoltate incertezze che avevano attraversato i cinque anni della lavorazione al romanzo, erano diventate verità.
Questo romanzo era partito da lontano con modestia ed era arrivato, o per meglio dire spinto a forza, fino alla vigilia, gonfiato come una rana e lento come un bue. E quando sono andato in viaggio vicino al mare, per incontrare gli editori, mi era già chiaro dalla partenza che sarebbe stato rifiutato. E così è stato. Spiegato con onestà. Con tale limpidezza da farmi sentire finalmente e di nuovo libero. Gli infingimenti, le rassicurazioni, le false certezze e i veri abbagli di cinque anni si sono polverizzati nel cielo terso della Liguria. Potevo ripartire, scrivere di nuovo.
Ripartire per tornare a casa, ripartire per tornare a me.
Per festeggiare, a Casale Monferrato ho comperato una pentola di alluminio piuttosto grande e ci farò il ragù.

gene


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