
Qui in montagna mi annoio, ogni tanto, quando piove. Oggi piove. Ieri il Pa’ mi ha portato su un giornalino. “Intrepido, il periodico del brio”. Periòdico o periodìco? Boh. Però ci sono dentro anche cose di calcio dove si parla di un tale Boninsegna Roberto e c’è una foto che lui sta a mezz’aria come per una rovesciata e fa una faccia serrata con un naso largo e i capelli come col vento. Gioca nell’Internazionale. Ha la maglia a righe nere e blu. Non lo conosco quello lì, dell’Italia so solo dello zio di Villarfocchiardo e quindi della Juventus, ma mi piace subito e leggo.
Boninsegna è il centravanti dell’Inter, ho capito che tutti dicono così, la squadra di Milano piuttosto famosa anche senza di me. Fa un sacco di gol che posso solo immaginare, lo scrivono sull’Intrepido. Somiglia al Guido, uno del mio paese che non vedo da giugno perché siamo qui in montagna e scenderemo solo a settembre per la scuola, puah! Somiglia anche a un certo Nanni Svampa, che ho visto su una copertina di un disco quando l’abbiamo ascoltato la sera nelle baracche del corso di sci e mi faceva ridere perché parlava di uno che sposa una donna pensando che è bella e invece è brutta però si accorge solo dopo quando lei si toglie anche la gamba di legno.
Boninsegna che segna, per forza che si chiama Boninsegna, ma lo chiamano anche Bonimba, che somiglia a Bomba, che viene lanciata dal cannoniere, mi pare che nel Tex c’è uno che da un forte lancia bombe con il cannone sui messicani di sotto ma non è Boninsegna.
Lo leggo bene ancora domani, se piove ancora. Ma credo che posso tenere per lui e per l’Inter, che le righe non sono nere e blu, l’Intrepido dice nerazzurri e allora sarà poi così ma a me sembrano blu, però. E quando torno a casa butto via il portachiavi della Juventus che mi ha regalato il Mapeta e metto sulla parete la foto di Boninsegna che fa quella faccia simpatica lì.
gene
