tuttologia in direzione contraria

Baratto Way of Life

Dopo le roboanti promesse d’aprile, a novembre l’Orsolina Football Club stazionava scialba a metà classifica. Ormai disattese le ambizioni – non erano altro che balle – il Mister Argan Vais, detto il Gobbo, vivacchiava con tatticismi frusti e alcune sortite dialettiche più da cortina di fumo che di ferro. Bilanciate da frequentazioni, quelle sì pervicaci, di tutte le buvette del campionato, in ispecie le dotate di griglia. Il centrocampista Bigam Ralli, soprannominato lo Zoppo, si era stufato delle proprie e stantie linee di passaggio e anelava a qualcosa di meno stressante del vedere gli altri mondi avversari sfrecciargli in sorpasso e in contromano, a sinistra e a destra. Orrore!
Facciamolo, si dissero il Gobbo e lo Zoppo.
Sostenuti dal Media Woman Na Lorenzi, che avrebbe divulgato la trovata, decisero di scambiarsi i ruoli: il Gobbo a ingombrare la mediana, lo Zoppo a giacere con comodità sullo scranno da allenatore silente.
Ma quando il Na Lorenzi espresse il comunicato, squadra e dirigenza brancolavano ancora nella nebbia dell’ignoranza e allora si offesero per la scavalcatura.
Pretesero scuse per la forma comunicativa dello scambio, per l’arroganza, per la presunzione, per le cavallette eccetera. Poi accettarono il cambio epocale, facendolo spiegare al Na Lorenzi con il suo stile – “Uella, non avete capito un kazzo” – e la domenica seguente diventò operativo, che di perdere tempo no eh, altrimenti gli avversari capiscono e mettono in campo contromisure fastidiose come le zecche.
Però. Le persero tutte e all’aprile successivo l’Orsolina FC era già matematicamente retrocessa. Il Gobbo aveva perso qualche chilo per via di alcune corsette trafelate e soprattutto per essere stato distolto dalle grigliate; lo Zoppo si fece invece distogliere dalle sottane che gli avversari di turno stendevano al sole. Una catastrofe.
In estate, a sorpresa, vennero confermati entrambi nei loro nuovi ruoli e i tifosi, capita la necessità di cambiare per non morire, pendettero dalle labbra sensuali del Na Lorenzi nella spiegazione del tutto: “La vita è un gabbanare”. Che risultò abbastanza criptico per continuare a sperare, senza porsi risposte o darsi domande, in un futuro radioso per l’Orsolina e tutti noi fans.
La campagna abbonamenti proliferò sotto gli slogan: Viva la gri-ga! Sempre la fi-glia!

gene


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