tuttologia in direzione contraria

Tema – Il primo giorno di scuola

Ho un po’ di vergogna, anzi tanta, con la mia mamma che mi tiene per mano, per mano vaccaeva, a passi brevi mentre attraversiamo la piazza e ci sono il Senesio e il Minio a guardare, coi forconi appoggiati e io provo a nascondermi dietro la mamma, che però mi strattona per la mano e mi tocca salutare mentre i due li vedo che sghignazzano. Io non so proprio cosa sia la scuola, cioè lo so, ma non bene e non so parlare e il grembiule nero mi fa la forma di un soldatino smorto, ho visto nello specchio del corridoio. Davanti alla scuola, cioè di là perché in mezzo c’è lo stradone dove di solito tiriamo calci e sputiamo acqua, mi viene da scherzare i compagni che in questa estate hanno inseguito rane e brancato rami di nocciolo per la guerra e adesso sono lì come scemi. Tutti in grembiule, fanno brutta figura. La scuola è ancora in ombra, l’ho vista diverse volte ma non ho mai pensato che fosse la scuola. Pensavo fosse disabitata.
Smettila, dice la mia mamma tirandomi la manica.
Di solito lo dice quando corro o salto, ora lo dice anche se sto fermo, forse ho fatto una faccia. Sembrano cambiati tutti quelli che conosco e quelli che non conosco non lo so, sono più grandi. Sono quei grembiuli lì e le facce e le mamme a imbarazzare, di solito non ci sono né gli uni né le altre e le facce che si fanno non sono quelle di guerra o d’acqua. Poi ci sono le bambine, apparse dal nulla, io in sei anni non le ho mai viste e sono convinto che loro il grembiule ce l’hanno sempre, anche prima di oggi. La maestra è una vecchia con tanti capelli, ci fa sedere, io sto di banco col Busi che mi sento meno straniero. Il banco ha una ribalta che guai a toccare senza permesso, dice subito la maestra vecchia. Poi ci dà cose, preghiamo, ci chiama per nome e dobbiamo fare silenzio. Scopro che il Leti si chiama Alessio e che il Checo è invece Moreno. Non male, dico ahahahaha Moreno! e lui mi scalcia. Poi si va avanti a braccia conserte fino a quando la maestra vecchia, si chiama Irma, ci dice che sono le undici e mezza e possiamo tornare a casa. Facciamo in tempo a sputarci acqua in piazza, sento il fischio del mio papà e vado a mangiare. Sono già stufo.

gene

da Ingombranti – Una raccolta (Giorgio Genetelli)

2025, edizioni Temposospeso



2 risposte a “Tema – Il primo giorno di scuola”

Lascia un commento