Sostenevo Bob mentre il giorno scorreva. Gli anni gli si erano rovesciati addosso, ma da
sotto quel peso schiacciante gli restava la parola e con quella ancora scavava trincee, innalzava bastioni, descriveva resistenze. Prima che il suo tempo mi scivolasse dalle dita, forse la sera stessa, mi restavano quesiti. Glieli porsi, per tenere risposte con me, nel fossato della solitudine che mi aspettava quando se ne sarebbe andato, la stessa che forse aveva affranto lui quando se ne andò Woody.
Ti sei mai nascosto? Sì, per disertare da tutti quelli che usano il mio nome e le mie parole per le loro cause.
Hai mai dovuto mentire per evitare guai? Diedi nomi falsi a giudici e poliziotti, per proteggere perseguitati.
E le opinioni? Ne hai cambiate per convenienza? Le ho cambiate tante volte, quando capivo che non funzionavano più o che erano sdrucite. Conviene immaginare altre cose, proporre altri fatti, per non restare prigionieri di se stessi.
Mai cambiato bandiera? Non ho più bandiere da quando ammainai e bruciai quella della mia patria, strumento della guerra. Mi hanno chiamato tante volte per sostenere chi ne sventolava altre non meno inqualificabili. Ho detto sempre no.
Hai seguito il vento più forte? No, mi è sempre piaciuto sentirlo sulla faccia, anche se molte risposte si sono perdute alle mie spalle, trascinate via in un sussurro.
Hai mai tradito quelli che ti amano? Quando la mia presenza mise in pericolo le loro vite, li disconobbi. Se ne andarono in salvo da altre parti. Spero stiano bene, non ne so più niente.
Hai mai rubato? Tante volte, denaro e idee. Per il cibo e per le canzoni.
Fingi di essere qualcuno che non sei? Mi travesto da ricco per tradire e da mendicante per capire. Mi travesto da musicista per raccontare e da poeta per suonare.
La gente ti accusa di non salutare, di non sorridere, di non farti ritrarre, di non festeggiare, di infastidire. Sei superbo o solo maleducato? Non ho tempo per la superbia e l’educazione mi inorridisce. La mia scrittura e la mia musica salutano, sorridono, ritraggono, festeggiano, infastidiscono. In tutti i posti e in ogni tempo. Questo sono io, questo è il mio lavoro, questo è lo scopo della mia vita, non voglio altro, non offro altro.
Ti serve un premio per essere migliore? Anche se hai carte buone, ci sarà sempre qualcuno con carte migliori. Continuare a giocare è un buon premio.
gene
Postilla
Solo un fesso può credere a quello che legge sui giornali.
Qui sono invisibile, anche a me stesso. E qui, lungo la strada
che nessuno percorre, dove non si creano preoccupazioni,
dove lo spettacolo deve continuare… è dove morirò.
Dylan