
Passo del Bernina, agosto 2024
all’albergare dei passi pallidi e assorti tra inquietudini dell’acqua
non quella delle nuvole candide nell’aria rarefatta
di un agosto che storrida nelle pianure immobili
ma bensì
certo
l’altra che si ammassa inerte alle mura
ecco che il declivio è ancora dei primordi brulli
quasi
e non dà serenità
non regala sguardo aperto
non ancora
se non alle spalle
almeno di lato
fino alla morena salvifica e petrosa
il riparo immaginario
dalla vedetta che del sentinellare si fa vanto spudorato
ma infine concessa alla valle dall’oceano carcerato
che con elettrica energia abbandonerà l’alpeggio
andato nel progresso
solo aguzzi massi e melma
e poi giù per svellere la fiducia muta degli anemoni
per cancellare amore e guerra
per cambiare l’universo
(non lo fa e allora pizzoccheri e autoscatti)
gene





