tuttologia in direzione contraria

Posso parlare per me. Il libro è la mia vita, io sono quello che ho letto. Mi scavalcavano in bambino con libricorridoio a tre anni, mi si freddava il pranzo a dieci. A sedici, mentre altri amici ridevano al bar, mi cuocevo l’orecchio destro nel tener su la testa con la mano mentre leggevo nel buio della sera, che so, cose come Fontamara o Metello, Uomo Ragno o Tex. Poi, decenni a recalcitrare tra obblighi incombenti e letture sacrificate. Oggi, nel silenzio che mi costruisco con la cura di un artigiano, io vivo nel libro e sono perfino capace di scriverne uno tutto mio, pensate.

Guardo un po’ indietro. Ho conosciute tipi come Pecos Bill, unico cowboy senza cappello, o Pinocchio, un disgraziato che hanno cercato in tutti i modi di imprigionare e alla fine ce l’hanno fatta; ho camminato con Paddy Clarke per le vie sgangherate di Dublino e mi sono tormentato con Raskolnikov. Obelix e Renzo, Dylan Dog e Frankenstein. Ho sofferto d’amore per la ragazza di Bube, ho pianto per la morte di Orlando e ho riso della pazzia di Astolfo e di Paperino. Mi sono appassionato alle idee scritte da Soriano, Galeano, Cacucci e Maggiani, ho sudato nei tropici di Marquez, ho sparato con Fenoglio, Sante Pollastri e Jules Bonnot.

Ho letto sotto piante, terrazze, dentro autocarri e sale vuote; in piedi, sdraiato, nell’acqua e nel vento. Prima di una partita e dopo una partita.

Ho scritto per mio padre e mia madre, mia figlia, i miei amici, i miei amori e per una lunga teoria di defunti e sconosciuti. Ho scritto per me. Mi diverte, mi dà la libertà, mi emargina, mi fa sentire unico e solo al mondo. Non sono riuscito a mangiare un’idea come si augurava un mio amico, ma le parole del libro sì.

Io sono ciò che ho letto e non sono un granché perché non tutto capisco, ma sono proprio contento. Ora sono anche ciò che scrivo e racconto. È un tentativo per ridare indietro ciò che ho avuto dal libro. Ti bacio, eterno amore mio.

 

gene

 

Postilla

Il 23 aprile è la Giornata Mondiale del Libro, oltre che il mio onomastico. Penso che mi ubriacherò. Non sono certo un santo da calendario come uno dei miei omonimi famosi.


2 risposte a “Il libro”

Scrivi una risposta a libertario2016 Cancella risposta