tuttologia in direzione contraria

Il calcio della montagna

Foto Rodriguez

Il calcio della montagna ha sradicato boschi
dal fondo della notte e ha trascinato anche me
Dalla Bavona triturata sono rotolata fino al lago,
nessuna mano de dios a infilarmi nella porta,
quella del prato, divelta come gli usci delle case
Sono stata regalata con i buoni del negozio
e subito mi hanno rincorsa nel verde della valle
superato l’inverno e in questo tempo sgangherato
dove l’acqua del cielo ha martirizzato la terra delle cose
Non sono annegata perché non di cuoio sono fatta
ma di plastica colorata, tanto eterna e povera
Forse navigherò sul Ticino che a sud volge nel Po
e da lì al mare, raccolta chissà, a Rimini d’estate
Qualche gioco di bambini ancora mi sorriderà,
ma lassù la terra castigata aspetta prona di rinascere,
tra scartoffie severe di burocrati indecisi o peggio,
disorientate pale e zappe, sanguinanti mani e cuori
E lo spavento della notte non dà tregua
Non sono in salvo, no, non lo siamo

gene

E per tutti il dolore degli altri è un dolore a metà
(Disamistade – Fabrizio de André)


Una replica a “Il calcio della montagna”

  1. Un’altra volta la vita ti insegna che niente è definitivo e la natura ti dice che è lei la protagonista e spesso fa goal… spettacolari e pesanti nel contempo! ⚽️ Mec59

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