tuttologia in direzione contraria

L’amore dell’Ombra

Non da te sono calpestata, ma dai modi di dire e dall’ingratitudine delle metafore. Regno delle ombre, neanche l’ombra, un’ombra di qualcosa. Poi anche i bisogni: fammi ombra, vado all’ombra. Mi fanno oscura, a volte anche tetra, mi vestono minacciosa e sfuggente. Ma dove vuoi che fugga? In quale modo posso minacciarti? Sono sempre con te, ti ho accompagnato agli appuntamenti peggiori e a quelli che valgono una vita. Se mi vedi c’è il sole, o una bella luce artificiale, o una fiamma che vibra. Ti seguo, ti precedo, sono al tuo fianco, con l’umiltà di chi sta più in basso, ma infaticabile. Scende la notte e non mi vedi più, solo istanti fugaci illuminati dai lampioni o dalla luna che si fa piena, ma ci sono, tesoro. Ripeto ogni tuo gesto con una dedizione che non troverai mai nemmeno dagli amici, da figlie e madri, dall’amore per sempre, dall’odio o dalla battaglia. Non ti tradisco, neanche se volessi, e non voglio. Io ti accolgo, nella tua gioventù e fino alla vecchiezza, dalla corsa sulla battigia, all’immobilità del dolore. La pioggia non mi cancella, toglie solo le mie fatiche e poi torno limpida ad accarezzare il tuo profilo, nudo o con i tuoi tanti oggetti con cui ti agghindi o ti appesantisci. Porto pesi immensi, lo sai, di cemento e lacrime, ma mi stacco con te quando ti libri in volo o ti tuffi in giorni d’azzurro. Ti sembro lontana nel cielo inquieto delle nuvole, ma non è così, non mi vedi ma ti vesto di tutto ciò che sei. Certo, non posso immaginare cosa ne sarà di te, ma il presente è enciclopedico, so fare tutto senza sbagliare di un millimetro, non mi vedrai mai anticipare un tuo desiderio o attardarmi in una nostalgia. Sono il tuo cuore e non ti tradisco, mi difendi e ti difendo e tutto quello che desidero è un orizzonte verso il quale camminare con te, davanti a te, o dietro, o di fianco, ma sempre dalla tua parte. Io ti amo.

gene


Una replica a “L’amore dell’Ombra”

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