tuttologia in direzione contraria

Tutto gli si chiedeva, tranne il corteggiare. Nuovo o sgualcito, Tex Willer girava a bang bang, ma erano colpi di pistola, non colpetti pelvici. Tex aveva fede nel suo senso di giustizia, ma non contemplavamo che avesse fede per una donna. Almeno fino a quando arrivò Lilith, che gli autori fecero morire di vaiolo in men che non si dica, con due conseguenze esorbitanti: la vendetta eterna e la fine dell’ipotetico trasporto di Tex per le donne. Non ci era stato concesso a noi affezionatissimi nemmeno una tavola con bacio, o con le manine strette. Tex superò il plausibile e mai descritto trauma facendo fuori mescaleros, rinnegati, trafficanti, imbroglioni, assassini. Era quello che volevamo, mica smancerie.
Ma poi, attorno ai sedici anni, cominciammo a pensare: perché Carson vantava ipotetiche conquiste e ancora desideri per le fugaci ballerine dei saloon e con sistematica bigotteria Tex lo rimproverava di essere un vecchio reprobo? D’accordo che c’era da sgominare il mondo intero, ma una capatina non avrebbe compromesso la gloria. E invece no, Carson veniva trascinato via dalle possibilità verso missioni che puzzavano di cimitero lontano un miglio. Missioni inderogabili per Tex, quasi sicuramente per la rinuncia a un nuovo dolore del cuore.
Ma, finalmente, abbiamo ritrovato un antefatto mai pubblicato, pagine torride di sprofondo sessuale dove alla fine è stato Carson a togliere il pard dall’abisso nel quale si era infilato. Lilith era di là da venire, partorire e morire in un lampo, e il giovane Tex era il re delle fattorie dove languivano ragazzotte solitarie e confinate dai padri nei campi; folleggiava nei peggiori locali di El Paso; incassava la riconoscenza delle cenerentole rapite dai soliti messicani; si ubriacava in attesa di una conquista amorosa o per un diniego, o per la morte della comparsa. Il fumetto sembrava andare in direzione porno e la mancata pubblicazione ci ha privato di sintetici momenti di formazione. Scelta editoriale, per carità, anche quella di far comparire Carson, che avrebbe portato Tex in Alaska a menarselo indurito dal gelo. E infine, redento, a tornare verso le mesas dell’Arizona a sparare a tutti.
Io non lo so, ma non sarebbe ora di pubblicarlo come prequel, L’adolescenza di Tex, o qualcosa così? Sul titolo si può ragionare, ma sarebbe una strenna natalizia in grado di svegliare gli appetiti oppressi.

gene


2 risposte a “PlayTex”

  1. Conosco poco il Willer. Pensavo che a fuorviarlo potessero essere bistecche alte due dita e patatine.
    Sono, altrimenti, tipo da Corto Maltese che pare avere disegnatori ereditanti, ma non sono Pratt.

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