
Il campionato del ’25 cominciò un giorno di fine luglio e si sarebbe allungato fino a maggio del ’26. Cominciò che mi toccava varcare il Ceneri, l’altissima montagna che separa il Nord dal Sud. Anche se partivo dal versante piemontese, sarei finito in una specie di Lombardia. Poi non è che dovessi proprio salirci su quella montagna, dato che ci passavo sotto in treno. Ma ne avvertivo il peso dei milioni di metri cubi di terra e sassi, oltre a quello dell’impegno. Mentre ero lì sotto, in quel buco, mi accorsi che nel sedile accanto sedeva Franz Kafka, che non è un centravanti.
– L’amore non è un problema, come non lo è un veicolo: problematici sono soltanto il conducente, i compagni di viaggio e la strada. – disse serio.
Forse portava sfiga? Non vedevo l’ora che il treno fermasse a Lugano e temevo che nel frattempo, come compagno di viaggio, il giovane Franz potesse tirar fuori qualche accusa che mi avrebbe portato a un processo ignoto.
Ma andò bene, il treno non deragliò e Kafka sparì tra la folla appena sceso.
Sul bus mi si avvicinò Osvaldo Soriano.
– Sono così le storie del calcio: risate e pianti, pene ed esaltazioni. –
Il fare sornione mi fece sorridere, ma aveva ragione e ne avrei avuto la riprova da lì a qualche ora quando la partita si svolse in un clima da primo giorno e tutti si erano dimenticati le cose da fare e ne facevano altre in modo piuttosto sgangherato, ma credendo di agguantare la gloria.
Mentre tornavo, ancora nella galleria schiacciata sotto la terra, venni ammonito da Friedrich Dürrenmatt, con il suo solito fare disincantato.
– Ogni tentativo del singolo di risolvere per conto suo ciò che riguarda tutti è destinato a fallire. –
Giudice e boia! Scesi dal treno bramando una birra. Come singolo era andata bene.
gene
Lugano – Thun, 27 luglio 2025

2 risposte a “Incontri di viaggio – Primo giorno”
Descrizione perfetta degli eventi, perfetta e pungente!
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E scritto prima, al mattino
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